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IL Pianoforte….Strumento dell’ANIMA

Se si chiede ad un pianista cosa rappresenti per lui il suo pianoforte, senza dubbio risponderà che è la sua Anima perché esso riflette i suoi gusti, la personalità, i sentimenti che prova, gli umori.

L’Anima non intesa in senso cristiano o filosofico, ma come quella parte del pianista che non pigia direttamente i tasti del pianoforte e che non si siede sul seggiolino: la sua psiche, il suo spirito, la sua Musica!

In un saggio dal titolo “Storia del pianoforte”, Pietro Rattalino parla dell’anima del pianoforte come di “un fluido misterioso ed arcaico che si sprigiona dallo strumento, un fenomeno che in realtà non appartiene solo al pianoforte, ma che solo il pianoforte può assumere come realtà fantasmagorica”.

Il pianoforte è lo strumento completo per eccellenza…per estensione (dalle note più basse alle più alte) e polifonia (la possibilità di suonare molte note contemporaneamente).

Offre all’esecutore una possibilità di espressione musicale, altrimenti raggiungibile, solo attraverso il concorso di diversi strumenti; per questo motivo è stato indispensabile per tantissimi compositori.

Sedersi al pianoforte non significa schiacciare più o meno velocemente dei tasti, ma immaginare un’orchestra che suona al suo servizio, che racchiuda tutte le emozioni musicali…dai bui timbri del contrabbasso, all’impetuosità di una chitarra elettrica.

Il pianoforte può dominare la sala da concerto come straordinario solista, oppure offrire un accompagnamento discreto ad un cantante timido.

Considerato “l’equivalente musicale della tavolozza per il pittore”, il pianoforte ha ispirato tantissimi brani musicali che siano mai stati composti.

Dal punto di vista artistico, rivela grande versatilità, il repertorio classico è enorme, il più esteso per solista.

Nonostante ciò, è anche uno degli strumenti principe del jazz e il più raffinato interprete della musica leggera.

Il pianoforte dà vita alla musica, la dirige, la rappresenta in tutti i suoi toni, in qualsiasi sound, genere, è la melodia e l’armonia insieme, solista ed accompagnatore, è il ritmo e il groove, il piano e il forte.

Solo uno strumento con queste potenzialità tecniche è in grado di rispecchiare tutti gli aspetti dell’Anima di ogni pianista come la tristezza, la gioia, la malinconia, l’entusiasmo, l’esaltazione, la spensieratezza, la depressione, la solitudine, la malattia, la follia, l’amore, il desiderio, la fantasia, la grandezza.

Attraverso il pianoforte, il pianista riesce a comunicare sè stesso e con sé stesso, nella più completa libertà di espressione…a confessare desideri, paure ed aspettative.

E’ proprio questa la virtù del pianoforte…comunicare emozioni che partano dal pianista e arrivino all’ascoltatore, ma anche a sé stesso.

In 300 anni e più di storia, la musica ha sempre avuto il pianoforte come protagonista Mozart, Beethoven, Chopin, Liszt, Debussy, Joplin, Powell, Monk, Evans, Jarret, Korea, Petrucciani e tanti altri che hanno portato una trasformazione al pianoforte, ognuno con il proprio stile, la propria tecnica, il sound e l’Anima.

A trecento anni dalla sua nascita, il pianoforte è ancora capace di emozionare chi lo suona e chi lo ascolta, di comunicare delle sensazioni, di mettere in contatto il pianista con sé stesso e il pubblico.

Ogni volta che le corde di un pianoforte vengono fatte vibrare, contemporaneamente vibrano le corde della nostra Anima e quando succede, quando ogni tasto abbassato provoca un tumulto al cuore, quando il corpo si esalta e le dita non hanno paura di correre sulla tastiera, quando senti che non vorresti essere altrove ma su quello sgabello, solo allora ci sentiamo di essere dei veri pianisti, anche scarsi forse, ma con un’Anima!

Charlie Parker recita… ”Impara tutto sulla musica e sul suo strumento, poi dimentica tutto sia sulla musica che sullo strumento e suona come ti detta il tuo Animo”.

Dott. ssa Lucia Romito